lunedì 16 marzo 2009
La "decisione" dell'assemblea delle Associazioni
"Facciamo l'Expo Giusto": oggi sabato 14 marzo, alle 10.30, nel corso della fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili “Fa' la cosa giusta”, l'Assemblea delle Associazioni e delle ONG, costituitasi allo scopo di rendere più incisive e coerenti le attività realizzate rispetto al tema dell'Expo 2015, “Nutrire il Pianeta, energie per la vita”, presenta le sue proposte:
1) la creazione del "Centro per lo sviluppo sostenibile- Casa delle associazioni" un luogo che non sia solo un edificio, ma un'agenzia di progettazione e lavoro in rete a livello sia locale che internazionale, tra associazioni, ONG di cooperazione internazionale, centri di studio e ricerca e tutti gli altri attori impegnanti nello sviluppo sostenibile, fondato sulla sussidiarietà e sulla partecipazione, sulla base di quanto già sperimentato in occasione dell'Expo di Saragoza, che abbia come obiettivo lo sviluppo sostenibile a tutti i livelli, a partire dal locale fino al globale.
2) il riconoscimento istituzionale di questo Centro da parte delle Istituzioni coinvolte. Il Centro infatti rappresenta l'esito di un percorso che parte da lontano e proseguirà sino al 2015 ed oltre, in modo autonomo ed in forte relazione con i territori, le comunità locali e le Istituzioni. Questo percorso costituisce un bagaglio di contenuti, esperienze e competenze sui temi della sostenibilità ambientale, della partecipazione civile e della promozione sociale e culturale che non potrà essere ignorato senza penalizzare l'Expo.
3) Chiediamo che l'impegno di tutti sia coerente con gli obiettivi dichiarati nel dossier di candidatura della nostra città, che rappresenta il vero motivo di interesse per i visitatori dell'evento Expo. Evitiamo che l'Expo sia causa della distruzione di aree agricole e verdi, invasione di cemento e aumento del traffico autostradale, in netto contrasto con i temi ai quali si ispira.
4) La crisi mondiale in corso, non solo finanziaria ed economica, non può non essere al centro della discussione, sia in questa fase di definizione operativa dell'Expo, che in quella dell'elaborazione dei contenuti e delle proposte. In tutto il mondo la risposta alla crisi economica punta su un'economia che non rapini le esigue risorse disponibili, su una nuova agricoltura, su beni e risorse rinnovabili. Per questo motivo rivendichiamo la priorità di lavorare per un Expo della sostenibilità energetica e ambientale, affinchè si programmino investimenti durevoli, che determinino un miglioramento della qualità della vita non solo di Milano e della Lombardia, ma che siano un modello per l'intero pianeta.
5) Accanto al lavoro di tessitura di relazioni e di realizzazione di progetti, ci diamo scadenza per appuntamenti di approfondimento e dibattito in occasione del Festival Internazionale dell'Ambiente in programma nel mese di giugno 2009 e del Festival dell'Alimentazione previsto per il prossimo ottobre.
Noi siamo al lavoro.
Legambiente, Arci, Acli, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Amici della Terra, FIAB - Ciclobby, Coop Chico Mendes, UISP, ACRA, Acli Anni Verdi Ambiente, Ambiente e Lavoro, AIAB, Verdi Ambiente Società, Colomba (Coordinamento ONG Lombardia), IPSIA, Coordinamento Comitati Milanesi, Auser, Libera (Coordinamento associazioni contro le mafie), CoMoDo (Confederazione per la mobilità dolce), ISCOS, Slow Food, ArtiLab, OIKOS.
Le Associazioni e le ONG per l'Expo "giusto"
Ineccepibile nella conduzione Filippo Solibello, giornalista RAI-Caterpillar, che ha dato la parola prima a Paolo Petracca (Acli), Andrea Ferrante (Aiab, agricoltori bio), Andrea Poggio e Damiano di Simine (Legambiente), Lele Pinardi (CoLomba, ong cooperazione), Giovanni Pucci (Auser). Poi è stata la volta degli interventi istituzionali: a fare da ponte Marco Frey della Fondazione Cariplo, che ha ricordato l'impegno all'incontro tra forze della società civile e le istituzioni. Poi è stata la volta di Bruno Ceccarelli (presidente Commissione Ambiente della Provincia) che ha promesso un riscontro da parte della Provincia, in scadenza e prossimamente al voto. Franco Picco, direttore dell'Arpa, delegato dalla Presidenza della Regione, ha ricordato il lavoro oscuro che le istituzioni stanno facendo in preparazione dell'Expo, anche in assenza della società di gestione. Anche dalla regione attenzione alle associazioni. E il Comune? Il sindaco ci ha detto che non sarebbe potuta venire due giorni prima, troppo poco per trovare un sostituto: il capogruppo del PD in Comune, presente all'incontro ha dichiarato all'Ansa: "inviteremo noi in consiglio le associazioni per presentare queste problematiche che condividiamo".
Una morale da trarre all'incontro? Buona la sintonia tra le associazioni, deludente la presenza istituzionale, ma il cuore della questione è apparsa chiara a tutti: le associazioni e le ong sono pronte a fare la propria parte, ma da sole non vanno lontane, così come le istituzioni da sole, gli intellettuali che rispondo all'appello del Corriere delle Sera da soli, le imprese di Assolombarda da soli... da soli l'Expo, anche se si farà, sarà un'occasione persa.
venerdì 13 marzo 2009
Un tunnel autostradale tra Linate e l'Expo?
In attesa di una uscita pubblica che sto studiando con Damiano per la prox settimana, mi domando solo una cosa: non si era deciso di NON costruire parcheggi ad hoc per il nuovo quartiere dell'Expo? Che chi arrivava in auto avrebbe dovuto lasciarla lungo le autostrade a qualche chilometro e sarebbe poi stato portato sul posto con navette? E se invece c'è il tunnel, il povero visitatore dell'Expo cosa fa? Sbarca a Linate, trova una flotta di taxi e di auto a noleggio che lo attendono, per guidare in un panoramico tunnel sino alla Fiera? Eppoi torna indietro per parcheggiare e riprendersi la navetta? Il tutto a pedaggio? Il tutto pronto per il 2015?
Mi stupisce poi che l'Assessore Masseroli ci creda. O, peggio, che glielo facciano credere. Gli telefonerò.
lunedì 9 marzo 2009
Oggi questi i "cantieri" Legambiente per l'Expo
- Green Life, costruire città sostenibili: percorso - mostra da febbraio 2009 a febbraio 2010 per aiutare a definire i criteri progettuali dei nuovi quartieri.
- Premio Innovazione Amica dell'Ambiente dedicato all'abitare in Lombardia.
- Proposte sperimentali di compensazione ecologica preventiva, sostenute da una proposta di legge regionali di iniziativa popolare.
- Progetto di Parco dell'Expo vicino alla Fiera e lungo le via d'acqua (Villoresi).
- Progetto di Centrale di Mobilità a Milano e proposta di quartieri senz'auto.
- Proposta di compensazione dei gas climalteranti provocati dall'Expo e dagli eventi preparatori.
- Proposta di funzionamento della Consulta Ambiente dell'Expo.
- Partnership del Festival Internazionale dell'Ambiente 2009: in corso di definizione.
Assemblea "Facciamo l'Expo giusto"
Sala Bolaffi, Fieramilanocity - ingresso Scarampo 14, Pad. 2 (vicino alla sezione Monelli e Ribelli)
La società civile è al lavoro!
Modera: Filippo Solibello (Radio Rai, Caterpiller)
Intervengono:
1) Associazione partecipazione
2) Associazione agricoltori
3) Associazione Ambientalista
4) Ong
5) Volontariato
Il dialogo con le Istituzioni
Intervengono:
Fondazione Cariplo (Marco Frey)
Comune di Milano (Sindaco Letizia Moratti, in attesa di conferma)
Provincia di Milano
Regione Lombardia
Seguiranno: interventi delle associazioni e dal pubblico
In marcia verso Expo 2015
Presentazione della carta d'intenti e i prossimi appuntamenti del coordinamento
Ci troviamo in assemblea il 14 per le seguenti ragioni:
1) chiedere un riconoscimento istituzionale del lavoro che facciamo e faremo: che si chiami "Casa delle associazioni" come è stato per l'Expo di Saragoza o Centro per lo sviluppo sostenibile, poco interessa. L'importante è che sia il luogo riconosciuto della sussidierietà e della partecipazione.
2) che quanto faranno e promuoveranno le istituzioni in vista dell'Expo sia coerente con gli obiettivi del titolo dell'evento: la distruzione di aree agricole e verdi, l'invasione del cemento e del traffico autostradale non aumenteranno i visitatori interessati all'Expo! Dobbiamo al contrario costruire proposte e progetti di riequilibrio locale e mondiale tra città e campagna, tra risposta ai nuovi fabbisogni energetici e offerta di efficienza e di rinnovabili pulite.
3) le istituzioni e la politica ritrovino lo spirito iniziale dell'Expo, quello che ha portato Milano a riscuotere l'interesse della comunità internazionale.
Speriamo proprio di essere in tanti.
6 marzo 2009: un comunicato stampa sulle infrastrutture
Vorrei sottolineare in particolare i punti del comunicato stampa che sottolineano la sostanziale identità di vedute con quanto da sempre sostenuto da Legambiente. Anche quando per iniziativa della Provincia di Milano, della Regione Lombardia e poi del nuovo governo Berlusconi (da giugno 2008) si sono infilate del decreto sull'Expo ben 3 grandi autostrade prima non previste negli stanziamenti per l'esposizione. Ecco in sintesi i punti di consonanza:
- Privilegiare la mobilità non automobilistica. Secondo Legambiente si dovrebbero eliminare totalmente gli investimenti pubblici sulla Brebemi e dirottare sul trasporto ferroviario e sulla viabilità ordinaria (eventualmente pedaggiando questa) Pedemontana e nuova Tangenziale Est.
- No alle vie d'acqua, sì al ripristino e valorizzazione del reticolo di canali e corsi superficiali esistenti o abbandonati, come dichiarammo nelle osservazioni dell'agosto 2007 e come furono parzialmente introdotte nel dossier di candidatura.
- Sì al recupero pieno e multifunzionale delle cascine e delle imprese agricole di Milano e della cintura (rete dei parchi a cominciare dal Sud Milanese).
Appello di 100 associazioni: Facciamo l'expo giusto
16 febbraio 2009: "costruire città senz'auto"
Al convegno sono intervenuti Edoardo Croci, assessore all'Ambiente del Comune di Milano, Manfredi Catella, amministratore delegato Hines Italia, società impegnata nella rigenerazione dell'area Porta Nuova, Fabio Casiroli, visiting professor DPA al Politecnico di Milano, Maria Berrini, presidente dell'Istituto Ambiente Italia, Aldo Colonetti, direttore scientifico dello IED e Andrea Poggio, presidente della Fondazione Legambiente Innovazione.
16 febbraio 2009: parte Green Life, costruire città sostenibili
“Green Life” è quindi una mostra e un percorso culturale.
La mostra alla Triennale di Milano, durerà 45 giorni, e occuperà tutta la curva al piano terra, metterà in mostra i quartieri e le architetture più innovative realizzate nelle città del mondo e in Italia.
Sarà anche un percorso culturale, perché la ricerca e i criteri di scelta della mostra saranno segnati da un anno intero di appuntamenti, incontri, momenti di formazione, confronti. A cominciare dal primo appuntamento, "Costruire città senz'auto", tenuto proprio all'avvio presso la Fondazione Catella a Milano.
Un percorso capace di influenzare la Milano e l'Italia dell'Expo 2015 “Nutrire in pianeta, energia per la vita”: è noto infatti che Legambiente vorrebbe contribuire a definire i criteri di progettazione delle infrastrutture direttamente connesse all'Expo.
14 febbraio 2009: Legge Regionale contro il consumo di suolo
Parte la raccolta firme per una Legge di iniziativa popolare in Regione Lombardia, per iniziativa di Legambiente Lombardia “Norme per il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica preventiva”. La campagna si intitola: “Metti un freno al cemento, costruisci natura” e ha lo scopo di condividere con tutte le cittadine e i cittadini della Lombardia un impegno a fermare il consumo indiscriminato di suolo.
Al centro della campagna c'è una proposta di legge regionale di iniziativa popolare: , per la quale Legambiente si impegna a raccogliere almeno 10.000 firme che verranno depositate in Regione. Uno degli obiettivi della legge è ottenere un riconoscimento giuridico fondamentale e per ora assente nelle leggi del nostro Paese: il suolo è un bene comune.
E' evidente che Legambiente intende, in occasione dell'Expo, sperimentare fattivamente il possibile funzionamento della legge: per tutto il suolo agricolo o verde che verrà occupato dalle infrastrutture necessarie all'evento, si dovrà dimostrare di non poter usare aree già occupate e si dovrà "costruire" natura (verde agricolo, boschi, biodiversità...) in misura proporzionale e nell'area o nelle aree contigue a quelle costruite.
martedì 3 marzo 2009
16 novembre 2008: compensazione ecologica, preventiva
Come si concretizza la compensazione ecologica dell'Expo, secondo la proposta messa a punto da Damiano Di Simine? L'expo determinerà un'inevitabile copertura di suolo, facilmente misurabile fin dalle fasi delle progettazioni preliminari. Il progetto si propone di vincolare a 'trasformazione ecologica' una superficie doppia di territorio, che deve essere acquisito e 'rinaturato' attraverso un intervento di carattere forestale, con onere a carico della trasformazione urbanistica. La superficie di 'nuova natura' può sviluppare un progetto di 'nuovo paesaggio' che può tradursi in una grande operazione di 'landscape restoration' ('il parco dell'Expo') dello spazio rurale, che sottolinei e enfatizzi il significato e la vocazione dell'agricoltura periurbana, e che pertanto sviluppi empatia con il tema dell'Expo 'nutrire il pianeta'. E' possibile valorizzare i nuovi paesaggi costruiti attraverso la compensazione ecologica solo se gli interventi forestali vengono attuati in via preventiva, per sfruttare ogni stagione vegetativa che ci separa dall'anno 2015. Si tratterebbe, per le opere strettamente connesse all'Expo di una superficie di bosco pari a ca. 200 ettari, corrispondenti alla piantagione di 250.000 alberi. Il costo dell'intervento forestale può essere stimato in circa 3.000.000 euro.
16 novembre 2008: Il Parco dell'Expo e vie d'acqua
Si tratta de:
- il PCU (Piano di Cintura Urbana) Ovest, in comune di Milano, comprendente Boscoincittà, Parco di Trenno, Parco delle Cave e ampie estensioni agricole intercluse e poste all'interno della Tangenziale Ovest.
- il Parco dei 5 comuni, nei comuni di Milano, Cornaredo, Pero, Rho, Settimo Milanese, comprendente un'area agricola ancora sufficientemente compatta, ricompresa nel Parco Agricolo Sud Milano e adiacente – attraverso la discontinuità costituita dalla Tangenziale Ovest – al PCU Ovest.
Quest'area, senza perdere le sue attuali prerogative di agricoltura produttiva, può essere 'attrezzata ecologicamente' per diventare il grande parco dell'Expo.
Su queste aree insistono anche progetti delle associazioni: oltre al cantiere permanente attivato fin dagli anni '70 da Italia Nostra con il Centro per la Forestazione Urbana, Legambiente Lombardia ha appena avviato un progetto finanziato dal bando europeo Urban per lo sviluppo e l'animazione sociale del Parco dei 5 comuni.
Gli interventi per dare corso alla progettazione e attuazione del grande parco dell'Expo sono, per quanto riguarda gli interventi forestali e di rinaturazione, quelli derivanti dall'effettuazione delle COMPENSAZIONI ECOLOGICHE PREVENTIVE e, per quanto riguarda gli interventi destinati alla fruizione e al cicloescursionismo, quelli derivanti dallo sviluppo del progetto VIA D'ACQUA in connessione con i RAGGI VERDI. La collaborazione con gli imprenditori agricoli è inoltre l'elemento su cui innestare un progetto di valorizzazione e generazione di ACCOGLIENZA RURALE, utile anche a far fronte ad una parte della domanda turistica che l'Expo appare destinato a determinare.
27 dicembre 2008: la gestione ambientale degli eventi
Quindi la società che lo gestisce deve vedere le competenze ambientali (ben individuate) come parte integrante della sua struttura organizzativa e funzionale.
Vale la pena usare il Festival Internazionale dell'Ambiente per una verifica di possibili metodologie e partner-fornitori in vista dell'Expo 2015.
Nel documento integrale (ora pubblico) propongo alcuni esempi ed esperienze di gestione ambientale di eventi che in tutto o in parte possono essere simili a quelli che vedranno la luce con Milano Expo 2015:
- Gestione e compensazione ambientale di eventi culturali (ad es. per Festival Internazionale Ambiente), partendo dall'ottima esperienza di Terra Madre, Torino 2008 (attenzione, file pesante, circa 3MB).
- Valutazione delle emissioni climalteranti e gestione ambientale di Grandi eventi e opere connesse.
- Gli sponsor degli eventi: criteri etici.
- Acquisti verdi (Green Procurement).
30 novembre 2008: una consulta per l'Expo
- Principio guida: è meglio instaurare una pratica di decisione e di lavoro trasparente e partecipativa, che sappia cogliere preventivamente i problemi e anticipare i conflitti (che comunque ci saranno), piuttosto che aggiungere tempi e correzioni a posteriori rispetto a delibere o prassi di lavoro avviate.
- Garantire la verifica partecipata delle decisioni rispetto agli obiettivi socio ambientali definiti nel Dossier di candidatura e ai criteri di sostenibilità.
- Per questa ragione è indispensabile: a) tempestività e b) massima trasparenza (anzi collaborazione!) con tutti i livelli operativi preposti alla preparazione infrastrutturale e alla gestione dell'Expo.
- Dovrà garantire la assidua consultazione dei principali soggetti istituzionali e corpi sociali maggiormente interessati e strutturati,
- ... ma permettere anche l'ascolto del singolo cittadino.
- Si propone una Consulta ristretta, che lavori con assiduità, e un Forum allargato (prevalentemente internet) con una ssemblea annuale.
- Si propongono regolamenti di funzionamento a partire dall'esperianza piemontese (Olimpiadi invernali) e dai processi partecipativi di Agenda 21.
25 novembre 2008: Premio Innovazione Amica dell'ambiente
Gli edifici italiani incidono su quasi la metà dei consumi energetici complessivi. E a questo impatto
va aggiunto quello prodotto dalle cattive scelte urbanistiche sulla mobilità delle persone e delle
merci. In un'epoca di crisi ambientale ed energetica non può basarsi su questo modello la città del
futuro. Non può basarsi su questo modello una città, Milano, che si è aggiudicata l'Expo 2015. Per chi volesse saperne di più dell'iniziativa, può leggere il comunicato stampa e consultare il sito web del premio.
Il tema dell'innovazione in campo ambientale rappresenta per Legambiente a Milano e in Lombardia uno dei filoni di iniziative in vista dell'Expo.
19 novembre 2008: Centrale di mobilità
Un luogo fisico e virtuale in cui poter trovare informazioni personalizzate e servizi innovativi per spostarsi sul territorio, dove poter acquistare abbonamenti e offerte di viaggi integrati. Un luogo in cui poter acquistare, ad esempio, il biglietto per andare a teatro e allo stesso tempo prenotare l'auto o la bici messe a disposizione dai servizi di car sharing e bike sharing.
Vogliamo creare a Milano la prima Centrale di Mobilità italiana. Perché gli esempi virtuosi che sono nati e si sono sviluppati all'estero, ancora una volta fanno scuola. All'incontro (ecco il programma), infatti, hanno partecipato ospiti stranieri che hanno illustrato il funzionamento e i risultati raggiungi a Francoforte e nella regione austriaca della Stiria (ecco il file degli atti). Due casi che dimostrano come le Centrali di Mobilità siano in grado di modificare le abitudini dei cittadini, incentivando l'uso dei mezzi pubblici e fornendo servizi personalizzati. Al workshop, inoltre, hanno partecipato esponenti delle aziende di trasporto (ATM, AMA Milano, Trenitalia, SEA, Ferrovie Nord, Consorzio Trasporti Pubblici) ed esponenti delle istituzioni locali (Comune, Provincia e Regione). E' stata questa anche l'occasione per presentare il Progetto di centrale di Mobilità che Legambiente ha presentato alla Fondazione Cariplo e alle Istittuzioni milanesi.
“Il futuro è fatto di integrazione fra tutte le forme di mobilità pubbliche e private presenti sul territorio - dichiara Legambiente -, a partire da un unico centro in cui trovare informazioni ed accedere facilmente a bici e auto a nolo, treni, tram e autobus. La proprietà dei mezzi sarà sostituita dall'accesso, anche in abbonamento, al mezzo più appropriato nel luogo e nel momento in cui serve: così si guarda oltre l'Ecopass e se ne giustifica l'estensione non solo alla città di Milano, ma a tutta la Regione”.
Le Centrali di Mobilità rappresentano una spinta verso la mobilità sostenibile e innovativa. Mobilità sostenibile perché vanno nella direzione di non incentivare il possesso diretto da parte dei cittadini di tutti mezzi di trasporto utili di volta in volta (bicicletta, moto, auto piccola, auto grande), mentre spingono le aziende pubbliche e private a offrire soluzioni di mobilità più comode e utili in base alla necessità. Mobilità innovativa perché permettono di sperimentare nuove tipologie di servizi, come l’attivazione dei mobility manager aziendali e pubblici e dei “ticket mobilità” per i dipendenti.
Tema fondante della nuova mobilità è l’integrazione di tutti i servizi disponibili sul territorio. Ciò che Legambiente chiama Abbonamento alla Città: un’unica tessera con cui viaggiare sul treno, sulla metropolitana e che permette di usufruire del car sharing e del bike sharing.
30 ottobre: Formigoni dimentica le associazioni
"Expo 2015, Formigoni convoca il Tavolo Lombardia e dimentica le associazioni"
"E' grave il mancato coinvolgimento delle associazioni nei lavori del tavolo sulle opere previste per Expo 2015". Così Legambiente commenta la convocazione, da parte del presidente regionale Roberto Formigoni, della prima riunione del Tavolo Lombardia per iniziare a discutere delle grandi opere previste in tutta la Regione in vista della scadenza dell'evento internazionale. L'associazione sottolinea che il tema scelto per Expo 2015, 'Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita', è da sempre al centro dell'impegno delle reti di associazioni e ONG lombarde.
"Nelle intenzioni delle istituzioni la progettazione dell'evento internazionale doveva coinvolgere anche i rappresentanti della società civile, che invece alla prima occasione sono state lasciate fuori dalla porta – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia –. Ci aspettiamo che l'assenza delle associazioni alla riunione del Tavolo Lombardia sia un episodio isolato."
23 ottobre: il governo firma il Decreto
"Milano torni ad essere protagonista delle scelte che riguardano l'evento internazionale, e lo faccia mobilitando in primo luogo la sua società civile. E' questo l'auspicio di Legambiente all'indomani dell'attesa approvazione del decreto che disegna la società di gestione dell'Expo 2015.
Per Legambiente ora occorre recuperare lo spirito iniziale che ha prodotto il dossier di candidatura con cui Milano ha convinto i delegati del Bie.
"Milano ha vinto grazie a un grande progetto culturale legato alle grandi sfide del millennio – dichiarano Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente e Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia –. Dopo mesi di attesa ci aspettiamo che si torni subito a discutere del tema scelto dalla città, Nutrire il Pianeta, Energia per la vita. Non solo Milano, ma l'Italia intera, possono davvero chiamare a raccolta milioni di persone, ma per non deluderne le aspettative occorre subito unire le forze sane della città per dare sostanza a queste sfide sul terreno della qualità agroalimentare e delle energie rinnovabili, che non c'entrano nulla con i progetti di autostrade che porteranno altro cemento sui nostri suoli agricoli".
3 ottobre 2008: si scrive al Sindaco di Milano
Le associazioni chiedono un "ritorno allo spirito originario" che ha portato Milano alla vittoria di marzo, la richiesta di mettere al centro i temi dell'Expo e un'azione basata sul trinomio “stili di vita - nuovo modello di sviluppo - azione istituzionale”. Alla nostra lettera, il sindaco ci risponde rinviando l'appuntamento a quando saeanno definiti i poteri nella società. Credo abbia commesso un errore.
17 settembre 2008: convegno città europee
7 agosto 2008, sempre Repubblica pagine Milano
La gestione dell' Expo resti a Milano, ma la grande rassegna mondiale non deve diventare una scusa per costruire autostrade inutili. è quanto dichiara Legambiente per bocca del vicedirettore generale, Andrea Poggio: «Il governo dell' Expo 2015 deve essere a Milano e allargarsi dalle istituzioni locali alla partecipazione delle forze sociali di Milano, della Lombardia e dell' Italia così come è successo a Torino e al Piemonte con le Olimpiadi invernali». Non si sfrutti il meccanismo, però, per programmare opere che con l' Expo non hanno niente a che fare, come l' autostrada Cremona-Mantova: «65 chilometri che verranno pronti nel 2032. Sembra quasi una presa in giro, ma è questo è l' anno in cui dovrebbe concludersi la realizzazione di quest' opera». Questo perché «a pagarla dovrebbe essere il project financing grazie ai pedaggi. Ma siccome la utilizzerebbero in pochi (oggi si prevede circa 13mila auto al giorno), significa che prima che entrino abbastanza soldi per finanziare gli avanzamenti dell' opera bisognerà aspettare, appunto, un quarto di secolo». Legambiente definisce «far west della speculazione immobiliare» la zona della Bassa interessata da progetti autostradali quali la Cremona-Mantova e la Broni-Mortara. «A immobiliaristi della Pianura Padana e cordate politico-imprenditoriali che l' autostrada venga pronta in dieci o vent' anni è irrilevante, l' importante è che sia disegnata in modo che i terreni della Bassa divengano appetibili per la costruzione di poli logistici, centri commerciali, lottizzazioni residenziali nelle province più agricole della Lombardia».
18 luglio 2008: intervista a Repubblica
Un «assalto alla diligenza» che può solo fare male. Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente, guarda preoccupato alla battaglia sull' esposizione del 2015. E scuote la testa: «Ci sono troppi appetiti sull' Expo. E se si aggiungono troppi progetti e si vuole decidere di tutto, si rischia solo di fare le cose male e in ritardo». La sede espositiva a Rho-Pero, ma anche la Brebemi e la Pedemontana. «Appunto. L' Expo rischia di essere come uno di quegli infiniti treni che attraversano Stati Uniti e Australia. Ma più diventa lungo il convoglio, più la locomotiva fatica a tirare il carro delle opere pubbliche che tutti vogliono aggiungere. Finisce come la Legge obiettivo: era nata per fare le venti opere fondamentali per lo sviluppo dell' Italia, sono diventate già 200 a dividersi le poche risorse che ci sono». Il rischio. E l' antidoto che propone? «Sta scritto nel dossier di candidatura. Lì sono indicate tutte le opere necessarie per l' Expo per una spesa di quattro miliardi di euro. E sono descritti anche i lavori utili a connettere la viabilità alla Fiera, svincoli e raccordi ma anche il potenziamento delle linee ferroviarie e della stazione di Rho, le metropolitane, le piste ciclabili, i parcheggi lontano dall' area espositiva. Si dimentica spesso che all' Expo non si potrà arrivare in macchina: gli unici parcheggi previsti saranno agli svincoli autostradali e poi si dovrà prendere una navetta elettrica. Questo dice il dossier ufficiale presentato al Bie. Le autostrade di cui si vuole riempire la Lombardia, invece, se servono davvero sono per la Lombardia e non per l' Esposizione». Il dubbio è che lo dica solo perché gli ambientalisti le autostrade non le amano mai. «No. Ricordo soltanto che ci sono cose che sono indispensabili per l' Expo, altre che sono state decise in altre sedi e per altri motivi. Mischiare tutto crea solo confusione». E non aiuta a decidere e a fare. «Esatto. Creando anche ovvi problemi di risorse. è già dimostrato adesso che i quattro miliardi delle opere indispensabili si fa fatica a trovarli, e contemporaneamente si parla di 10 miliardi per le nuove infrastrutture lombarde». - g. pi.
12 giugno 2008: scende in campo la Fondazione Cariplo
Con questo spirito Legambiente si è avventurata nell'Expo 2015, accettando la proposta di divenire partner dell'evento, di inviare nostre proposte (parzialmente recepite) per il dossier di candidatura. Non vogliamo negoziare, vogliamo partecipare!" Per leggere tutto l'intervento, scaricarlo qui.
7 giugno 2008: in Marcia per il clima
Dopo i pinguini (vedi foto), uno striscione nella testa del corteo: "Expo ti tengo d'occhio" deciso dalle associazioni milanesi e lombarde. Molte le autorità presenti, alcune decine di sindaci di Comuni che hanno fatto la scelta di sostenibilità, gli esponenti politici, l'assessora all'ambiente della Provincia di Milano Bruna Brembilla e, alla fine del lungo corteo, ci raggiunge anche il sindaco di Milano Letizia Moratti.
Qui si può scaricare l'appello-volantino e la rassegna stampa.
5 giugno 2008: Festival Internazionale Ambiente
15 maggio 2008: l'assemblea cittadina
- sui poteri commissariali: nessuna deroga su trasparenza e partecipazione,
- sui quartieri Expo: edilizia "passiva" e rinnovabili,
- un Expo irragiungibile in auto e un futuro quartiere "car free",
- la richiesta di compensazioni ecologiche preventive.
Italia, Gigi Forloni, Presidente Comitato Scientifico Legambiente Lombardia, Arturo Lanzani,
Politecnico di Milano, Andrea Di Stefano, Direttore rivista ‘Valori'. Intervengono inoltre: Marilena Adamo, Dario Balotta, Luca Beltrami Gadola, Luca Carra, Enrico Fedrighini, Lorenzo
Frigerio, Paolo Hutter, Pietro Mezzi, Mario Morganti, Paolo Pileri, Emanuele Patti, Costanza
Pratesi, Paolo Romiti, Claudia Sorlini, Mario Zambrini.
Vedi anche articolo Corriere della Sera di quel giorno.
31 marzo 2008: il BIE sceglie Milano
Con la vittoria dell'Expo 2015 Milano si candida a diventare un esempio di sostenibilità ambientale per tutti, Paesi occidentali e Paesi in via sviluppo: il progetto rappresenta l'occasione per testimoniare un nuovo modo di pensare la città, che sia capace di minimizzare il consumo di risorse energetiche e territoriali e di valorizzare il territorio che circonda l'area metropolitana milanese.
Le scelte urbanistiche compiute negli ultimi anni a Milano, come in molte altre città del Mondo, hanno prodotto ferite ambientali difficilmente sanabili, attraverso la cementificazione indiscriminata, la distruzione di aree verdi, la promozione della mobilità privata e del trasporto su gomma delle merci. Invertire la tendenza si può e si deve.
Legambiente ritiene che "il nuovo quartiere cittadino che sorgerà alle porte di Milano potrà essere un modello per tutti: un quartiere senza auto private, e fatto di mezzi pubblici non inquinanti; un quartiere in cui l'edilizia sarà basata sullo "standard passivo", senza dover ricorrere ai combustibili fossili per riscaldamento e raffrescamento; un quartiere in cui le emissioni climateranti legate all'evento Expo saranno compensate attraverso interventi di riforestazione".
Legambiente, partner di Milano Expo 2015, ha contribuito a caratterizzare secondo criteri di sostenibilità sia il progetto infrastrutturale che i contenuti dell'evento.
4 febbraio 2008: Al Gore sostiene Milano
"Anche il premio Nobel per la pace Al Gore fa il tifo per Milano nella conquista dell'Expo 2015. Il progetto del capoluogo lombardo si distingue per essere all'insegna della sostenibilità ambientale anche grazie al contributo di Legambiente.
In proposito il presidente, Vittorio Cogliati Dezza, e il vicedirettore nazionale, Andrea Poggio, commentano:
“Legambiente, che ha partecipato all'elaborazione del Dossier di candidatura e si accinge a divenire partner ambientale del Comitato organizzatore, è orgogliosa dell'alleanza con il Premio Nobel della pace 2007! E' l'occasione per noi di ricordare le tre caratteristiche del progetto Milano-Expo che fanno la differenza con le altre città: 1) completa compensazione delle emissioni climalteranti dell'evento, 2) edilizia “passiva”, senza alcuna combustione di petrolio, 3) primo grande quartiere cittadino senz'auto. Una partita che vale la pena giocare sino in fondo!”
17 ottobre 2007: Appunti sul ruolo Legambiente
Le scelte urbanistiche compiute a Milano e nella sua area metropolitana negli anni passati non sono certo andate nel senso che avremmo voluto. L’artificializzazione del territorio è aumentata... Anche i grandi eventi (Italia 90 e i Mondiali di Sci del 2005) per quanto temporanei, hanno prodotto ferite ambientali permanenti e disseminato ecomostri sul territorio...
Perché allora abbiamo deciso di “prestare il fianco” alla candidatura di Milano per EXPO2015, proponendoci addirittura come partner (come peraltro già fatto da Greenpeace International per le Olimpiadi di Sidney e dal WWF per quelle prossime di Londra)?
Semplicemente perché non ... vogliamo restare ai margini, costretti ad “aderire o sabotare”... Vogliamo utilizzare la funzione di partner della candidatura come opportunità per raggiungere obiettivi precisi e trasparenti. Obiettivi che crediamo di poter condividere anche con altre associazioni e soggetti interessati al futuro di Milano. Ecco i principali (edizione integrale scaricabile):
- Incidere sulle prossime scelte urbanistiche del Comune, che deve vederci a pieno titolo, insieme ai cittadini e a molte altre associazioni, al tavolo della discussione.
- Usare la prospettiva dell’EXPO per riqualificare in senso ambientale vaste aree del Parco Agricolo Sud Milano) e del territorio del nord e dell'ovest milanese già coinvolto dalla presenza della Fiera...
- Orientare in senso ambientale la realizzazione e la gestione dell’evento…, la progettazione di padiglioni e strutture...
- Ridurre al minimo gli effetti ambientali dell’evento, considerando anche le fasi del cantiere e della sua almeno parziale dismissione successiva e compensare le ricadute ambientali dell’intervento...
- Definire i requisiti progettuali e tecnici per la realizzazione di un quartiere “senz’auto”,e “a basse emissioni”, ad altissima efficienza energetica, disegnato e realizzato utilizzando tecniche costruttive e materiali che riducano al minimo i fabbisogni di energia e valorizzino le possibilità di uso delle energie rinnovabili...
- Rilanciare le aziende agricole per produrre alimenti di qualità, fonti di energia, biodiversità, paesaggio di qualità, accoglienza....
- Finalizzare l’evento (in modo più netto di quanto non sia nell’attuale definizione tematica) all’attuazione della Campagna del Millennio dell’ONU...
domenica 1 marzo 2009
ottobre 2007: Repubblica e Corriere su partnership Legambiente
Di tenore analogo gli articoli del Corriere (scaricali completi).
Settembre 2007: Legambiente partner dell'Expo?
Alla base di tale disponibilità sta la bontà, secondo noi, del Dossier di candidatura. Anche nel confronto con le proposte di Smirne, principale concorrente internazionale di Milano. E' vero che nel dossier di Milano si da per scontato che verranno realizzate entro il 2015 molte grandi opere non condivise da Legambiente (come l'autostrada "Brebemi" o la "terza pista" di Malpensa). Ma nessuno delle opere considerate indispensabili per l'Expo e tutte quelle finanziate secondo il Dossier di candidatura (vedi tabella ufficiale) comprende opere criticate dagli ambientalisti. Sarà vero? Lo vedremo.